Come costruire una barca

scafo catamarano fai da te

Per costruire una barca occorre molta pazienza e manualità

Oggi, vista la notevole evouzione tecnica dei materiali per la costruzione degli scafi, raramente in legno, anche i grandi appassionati e “pazienti” lasciano ai cantieri l’arduo compito della costruzione della propria imbarcazione.

Spesso per mare e nei porti incontriamo imbarcazioni costruite self made (in legno ma anche in materiali zincati) e quello che salta subito all’occhio è che sono poco armoniose e un po’ accroccate.

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Per non incorrere in questo, coloro che si cimentano in questa ardua operazione e hanno esperienza nel settore, devono assolutamente sapere che la costruzione di una barca ha bisogno di cognizioni nautiche molto elevate e di un piano ben determinato con un kit in dotazione fornitissimo con istruzioni da seguire pedissecuamente (come nella pubblicità del 1965 nella quale si pubblicizzava un kit-fai da te per la costruzione della imbarcazione BOREA )

scafo catamarano fai da te

Gli Inglesi, che amano gli aforismi e i paradossi, ne hanno due su cui dovrebbe meditare a fondo chiunque si appresti ad acquistare una barca. Stando al primo la scelta della barca sarebbe, dopo quella della moglie, la più importante nella vita di un uomo. Il secondo sostiene, un pò cinicamente, che una barca regala solo due momenti felici, quello in cui la si compra e quello in cui la si vende .

Prendendo per buono quanto di vero c’è in essi mi limito a suggerire di dedicare alla scelta della barca molto tempo, indugiando con piacere in questa gradevole fase della propria vita nautica, informandosi a fondo, studiando, soppesando con cura tutte le possibili alternative. Seguendo questo consiglio otterrete un duplice risultato: la scelta sarà migliore e avrete prolungato il felice momento dell’acquisto, il tempo del sogno e del desiderio. Quello della vendita, ve ne accorgerete a suo tempo, tende a prolungarsi da solo malgrado i vostri sforzi in senso contrario.

La scelta della barca, già di per sé complessa, diventa ancora più impegnativa se siete orientati verso l’autocostruzione. In questo caso, prima di procedere, dovete sottoporre voi stessi ad un’accurata analisi (il termine non deve essere inteso in senso psichiatrico, per quanto alcuni vi diranno che è proprio questo ciò di cui avete bisogno).

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In primo luogo dovete chiedervi quali sono le vostre vere motivazioni. Occorre chiarire subito che la motivazione economica da sola non è sufficiente. Se vi costruite una barca perché non potete permettervene una già costruita partite con il piede sbagliato. È come decidere di andare da Milano a Roma in bicicletta anziché in macchina per risparmiare sulla benzina. È innegabile che si risparmia, ma forse non è quello il cuore della questione.

Un’altra motivazione valida ma non sufficiente è che il vostro desiderio si è orientato su una barca che non riuscite a trovare fra quelle prodotte in serie. Può succedere: la scelta tra le barche in commercio è diventata, malgrado le apparenze, relativamente limitata. C’è una grande omogeneizzazione nei prodotti offerti sul mercato ed è possibile che nessuno di essi susciti la vostra concupiscenza.

In questo caso fate bene a cercarvi una barca “su misura”: se una barca non viene concupita, se non vi “chiama”, non vi fa vibrare, non cambia il ritmo del vostro palpito cardiaco, è meglio non comprarla. Ma attenzione a costruirvi la barca di cui siete innamorati: passerà parecchio tempo prima che riusciate a veder materializzato l’oggetto del vostro amore e, se non siete maestri d’ascia, il risultato rischia di deludere le vostre aspettative.

Un passatempo piacevole

Nella sostanza l’unica motivazione realmente valida che dovete essere sicuri di avere è che sentite in voi il gusto della costruzione e considerate il farsi una barca un’attività piacevole, oltre che una stimolante avventura.

In altre parole la costruzione deve essere vista come un fine e non come un mezzo. Se è così fatelo e non resterete delusi, perché davvero costruirsi una barca è tutto ciò che vi aspettate: un divertimento, un modo intelligente ed originale di distaccarsi dallo stress della vita quotidiana, un’attività che impegna le vostre facoltà fisiche e intellettuali, un arricchimento culturale.

Superata la prima fase dell’analisi psicologica dovete valutare le vostre capacità e disponibilità di tempo e di spazio. Le capacita richieste per costruire una barca non sono, contrariamente a quanto si crede, straordinarie. Le tecniche moderne ed in particolare l’uso delle resine epossidiche associate al compensato marino perdonano molti errori ed imprecisioni: anche il più inesperto riuscirà a farsi una barca che galleggia e naviga. Sarà forse leggermente asimmetrica, si vedranno le colature della resina, i paglioli non combaceranno perfettamente, ma la barca, se realizzata fedelmente al progetto, sarà sicura quanto una costruita in serie.

Se la capacità può anche essere limitata gli ingredienti di cui invece dovete disporre in abbondanza sono la pazienza, la costanza e il tempo. Ho un criterio approssimativo per valutare il tempo di costruzione di una barca. Calcoliamo il valore indicativo della barca in base ai prezzi di barche di caratteristiche analoghe (per esempio una barca di 7 m può costare intorno ai 30 mila euro). Di questo prezzo possiamo considerare che il 60{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} è costituito da manodopera. Dividendo questo importo per un costo medio orario della manodopera (ipotizziamo 20 €/ora) otteniamo le ore di lavoro che un cantiere impiegherebbe per la costruzione.

Il dilettante deve moltiplicare questo numero almeno per 2; per ottenere i giorni di lavoro deve dividere le ore per 6, in quanto ben difficilmente il dilettante riesce a fare più di 6 ore di lavoro utile in un giorno (la costruzione deve restare un divertimento, mai diventare una schiavitù!).

Tornando alla barca di 7 metri il calcolo darebbe questo risultato:

€ 30.000 x 0.60: 20= 515 ore di lavoro per un cantiere;

ore 515 x 2 : 6 = 172 giorni, cioè circa un anno e mezzo dedicando tutti i week-ends alla costruzione.

Occorre segnalare che il tempo di costruzione varia non proporzionalmente alla lunghezza, ma in rapporto esponenziale ad essa, come d’altra parte anche il prezzo e il peso. Quindi mentre una barca di 7 metri costituisce già un impegno da non sottovalutare una barca di 3/4 metri può essere realizzata nell’arco di qualche fine settimana senza correre il rischio di soccombere alla noia o alla frustrazione a metà del percorso. Il consiglio quindi è sempre “start small!”, comincia dal piccolo.

Un’attività che si ha tendenza a non prendere in considerazione ma che può essere molto dispersiva e costosa in termini di tempo è la ricerca dei materiali. I fornitori di materiali per l’autocostruzione non sono moltissimi e spesso per un singolo dettaglio (per esempio la ferramenta del timone o il piede dell’albero) si perdono le giornate, rischiando magari di dover interrompere la lavorazione.

La scelta del kit

Sotto questo aspetto la scelta del kit , cioè della scatola di montaggio che include tutti i materiali per la costruzione, i pezzi in legno o compensato già pretagliati, alberi, attrezzatura velica e vele, semplifica di molto le cose. Il risparmio di tempo rispetto a una costruzione integrale può valutarsi fra il 15 e il 25{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}.

Se avete il tempo resta il problema dello spazio: in un articolo successivo analizzeremo qual’è il cantiere ideale, per il momento ci limitiamo ad osservare che lo spazio minimo richiesto è pari all’ingombro della barca finita aumentato di un metro per ogni lato. Lo spazio deve essere coperto ma non necessariamente riscaldato.

Una raccomandazione che nella sua ovvietà potrebbe sembrare quasi insultante, se non fosse per l’ampia casistica contraria, è che la barca una volta completata deve poter uscire dal cantiere possibilmente senza dover abbattere i muri o ridurre di nuovo la barca in pezzi.

È questo un esempio, forse il più banale, di come nell’autocostruzione sia sempre fondamentale pensare prima di fare. Uno strumento di lavoro indispensabile da tenere in prossimità del cantiere è una comoda poltrona, in cui sprofondare per meditare, contemplare, riflettere e programmare. A questa attività solo apparentemente improduttiva consiglio di dedicare almeno il 10{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} del tempo richiesto dalla realizzazione del progetto.

Una volta decisi al grande passo si tratta di iniziare. Le scelte da fare sono, nell’ordine:

  • materiale di costruzione
  • autocostruzione totale o parziale.

Il primo punto è talmente vasto da poter essere oggetto di interi volumi. La mia personale opinione, basata sull’esperienza e su colloqui con molti costruttori, è che per barche non superiori agli 8 metri la scelta del legno è per il dilettante una scelta quasi obbligata: il ferro e il ferrocemento non si prestano alle piccole dimensioni, l’alluminio richiede tecniche di lavorazione abbastanza sofisticate, quanto alla vetroresina, che con la tecnica del sandwich si presterebbe anche alla realizzazione di piccole unità, mi sembra che essa sia penalizzata dalla sgradevolezza del lavoro.

Tanto olio di gomito per la levigatura

L’aspetto meno piacevole, oltre che meno sano, dell’autocostruzione è la necessità di levigare accuratamente lo scafo per renderlo liscio e predisporlo a ricevere la vernice. La costruzione in compensato marino o legno non elimina completamente questo aspetto ma lo minimizza, e questo, se costruire, come non ci stancheremo di ripetere, deve essere un divertimento, ha il suo peso.

Il compensato marino è il materiale più semplice da lavorare: non richiede particolari conoscenze della tecnologia del legno, si taglia facilmente e soprattutto basta montare pochi pannelli perché il fasciame dello scafo sia completato. È quindi il materiale ideale per i principianti. Impone tuttavia un limite e cioè che consente di realizzare solo scafi con carena a spigolo.

È un limite più psicologico ed estetico che funzionale. Le qualità marine di una barca a spigolo possono essere identiche a quelle di una barca a carena tonda; addirittura, secondo quanto afferma il geniale ed anticonvenzionale progettista americano Bolger, barche con sezioni rettangolari, cioè a fiancate verticali, possono essere ottime barche e addirittura sotto molti aspetti funzionalmente superiori alle altre. Ma – cito Bolger – purtroppo è difficile convincere il pubblico che il comportamento che si apprezza in una certa barca è dovuto a caratteristiche così lontane sotto l’aspetto estetico dalle soluzioni convenzionali.

Per chi teme i commenti degli esperti da banchina quando la sua barca entra in porto e preferisce attenersi alla tradizionale carena tonda il legno offre varie tecniche costruttive, quali il clinker (fasciame sovrapposto), lo strip planking (strisce longitudinali incollate) o il legno modellato (strati diagonali incrociati sovrapposti e incollati). Nessuna di queste presenta difficoltà insormontabili, ma il tempo richiesto è assai maggiore rispetto alla costruzione in compensato a spigolo.

L’offerta di piani di costruzione di imbarcazioni è vastissima ed è difficile non trovare ciò che si cerca tra i cosiddetti “stock plans”. Si tratta di piani che i progettisti vendono “su catalogò’. Vengono offerti a prezzi relativamente modesti (da un minimo di 200€ fino a un massimo di 1400 €per barche di 6/7 metri), almeno in rapporto a quanto costerebbe un piano di costruzione realizzato “ad hoc”.

I cataloghi più completi si trovano negli Stati Uniti, dove l’autocostruzione ha diffusione e tradizioni superiori a quelle degli altri paesi. La rivista di riferimento per gli appassionati è “ Wooden Boat “, nata da un piccolo gruppo di appassionati 20 anni fa e che oggi può contare su oltre 100.000 lettori.

Gli Americani sono specializzati in barche semplici, pratiche, che spesso uniscono la modernità delle soluzioni tecniche e dei materiali ad un intelligente richiamo alle ricche tradizioni nautiche del paese: troviamo così dei catboats, degli sharpies, dei dories rivisti in chiave moderna. Se, come quasi sempre accade, il progettista fa un buon lavoro, il risultato è di grande fascino ed efficacia.

In Inghilterra le riviste che, con minori tradizioni e diffusione, scelgono questo settore sono “Classic Boat” e, da poco tempo, “The Boatman”, pubblicato in Cornovaglia. L’Inghilterra è il regno delle barche “post-modernè’, più marcatamente fedeli alla tradizione, spesso pesanti, di linee tradizionali, di prestazioni mediocri ma confortevoli e marine. L’unico tributo che pagano alla modernità è l’adozione di tecniche costruttive aggiornate, che semplificano la costruzione e riducono drasticamente le esigenze di manutenzione.

Per chi sogna o desidera costruirsi lo yacht “de grand vagabondage océ aniquè’ (possibilmente in ferro, con attrezzature sovradimensionate e, dettagli fondamentali per conferire un carattere da “mari estremi”, gli scalini sull’albero e la cupoletta in plexiglass per la timoneria interna) il mercato migliore è la Francia e la rivista da leggere è “Loisirs nautiques”. La raffinata e patinata rivista bretone “Chasse-maré e” che con un pò di sussiego si autodefinisce rivista d’etnologia marittima, propone i piani e i kits di graziose piccole barche di aspetto molto tradizionale.

Sfogliando gli annunci pubblicitari di queste riviste si possono dunque trovare gli indirizzi dei progettisti e ordinare cataloghi in grado di soddisfare ogni gusto ed esigenza.

In Italia la scelta non è vasta e, salvo qualche eccezione, solo recentemente gli architetti hanno iniziato a curare questo campo che viene giudicato poco remunerativo. Nel riquadro potete trovare gli indirizzi utili per chi ricerca progetti commercializzati in Italia.

In genere acquistando da catalogo i piani di architetti noti non si corrono rischi quanto alla qualità della barca: si tratta per lo più di barche sperimentate e prodotte in vari esemplari. Per contro la qualità, la presentazione pratica, il grado di dettaglio del progetto possono essere molto diversi e sono del tutto indipendenti dal prezzo. È bene assicurarsi prima dell’acquisto che si tratti di piani espressamente studiati per l’autocostruzione.

Solo questi infatti indicano nel dettaglio i dimensionamenti di tutti gli elementi della costruzione. Ancor più importante per chi non è esperto nel “tracciato” (cioè nel ricavare dalle linee d’acqua della barca le forme del fasciame trasferendole sul foglio di compensato) e che i disegni diano lo sviluppo in piano dei pannelli del fasciame.

Nei disegni in lingua inglese in questo tipo di piani viene annotato “no lofting required” (non è necessario tracciare). Alcuni piani forniscono anche le sezioni in scala 1:1. Questo è molto utile per barche a carena tonda; per barche a spigolo i disegni in scala 1:10 (o, in America, più frequentemente 1:12, in cui ad un pollice corrisponde un piede) sono generalmente sufficienti per poter tracciare con precisione le forme delle paratie.

L’ordine dei piani è il primo passo, indispensabile e ancora non irreversibile, per iniziare l’avventura dell’autocostruzione. Quando lo si riceve è il momento di usare la poltrona di cui si è detto: sedetevi e studiatelo con calma, interiorizzatelo; aiutatevi con la lettura di uno o più manuali. Se il piano è in inglese armatevi di un buon dizionario tecnico. Se le misure sono in piedi, pollici o ottavi di pollice (è il caso dei piani americani, gli inglesi, sia pure controvoglia, indicano generalmente sui piani anche le misure metriche) confezionatevi una riga graduata in pollici.

Quando siete sicuri di aver ben capito i piani procedete pure; la fase successiva. assai utile e divertente può essere quella di costruire un modello in scala. È ancora un passo reversibile; quelli successivi comporteranno spese e impegni tali che vi sarà impossibile tornare indietro: o completerete la barca o essa rimarrà un monumento inutile, fastidioso e imbarazzante eretto alle vostre velleità.

Il cantiere dell’autocostruttore di barche

“Mentre lavoravo, le stagioni si susseguivano veloci. Le coste dello sloop erano appena state rizzate che già spuntavano i meli. Tosto spuntarono le margherite e le ciliegie. In prossimità del sito dove il vecchio Spray era scomparso, riposavano le ceneri di John Cook, un venerato Padre Pellegrino. Cosicché il nuovo Spray sorse su terra benedetta. Dal ponte dell’imbarcazione potevo stendere la mano e cogliere le ciliegie che crescevano sulla piccola tomba. Il fasciame del nuovo scafo, che presto fui in grado di sistemare, era di pino della Georgia, dello spessore di un pollice e mezzo”.

Questa lirica descrizione, come avrete intuito, si deve alla vivace penna del capitano Joshua Slocum e la barca in costruzione è naturalmente il mitico Spray. Possiamo azzardare che le straordinarie doti di cui questa barca avrebbe dato prova nel giro del mondo traggano origine anche dalle favorevoli condizioni in cui fu costruita. Non tutti, purtroppo, hanno il privilegio di poter lavorare in un ambiente così amabilmente bucolico; al contrario, gran parte degli autocostruttori si trova spesso a dover operare in situazioni che, con un’espressione del tutto impropria, si possono definire “di fortuna”.

Gli aneddoti sulle barche costruite nei posti più strani si sprecano: recentemente ho saputo di un giovane sposo che ha osato costruirla nella stanza da letto, l’unica della casa che avesse le dimensioni necessarie per contenere la barca. L’aspetto più curioso di questa storia è che non solo la moglie non ha chiesto l’immediato divorzio, che qualunque tribunale le avrebbe senza esitazioni accordato, ma è arrivata a dichiarare, una volta uscita la barca, che sentiva nella stanza un senso di vuoto, la mancanza di una presenza a cui, con il tempo, si era andata affezionando.

Non posso tuttavia suggerire di imitare questo esempio, se non ai mariti che desiderano offrire alla dolce consorte un buon motivo per lasciarli. Agli altri suggerisco di trovare un locale che sia ben isolato, in modo da poter lavorare a qualsiasi ora, senza essere di disturbo a nessuno, e accessibile in tempi rapidi dalla propria abitazione, per poter approfittare di tutti i ritagli di tempo.

Lo spazio minimo richiesto è quello necessario per potersi muovere intorno alla barca senza troppe acrobazie; si calcoli quindi l’ingombro della barca costruita più un metro da ogni lato. In un angolo del locale, nei pressi di una presa della corrente, dovrà trovar posto un banco da lavoro. Questo di cui parliamo è uno spazio sufficiente ma angusto: al di sotto di questo o si cambia il locale o si riduce la dimensione della barca da costruire.

Il locale deve essere coperto, molto ben illuminato, avere la disponibilità di energia elettrica e la possibilità, all’occorrenza, di essere ventilato. Se questa possibilità non esiste, alcuni lavori, quali il rivestimento dello scafo con resine epossidiche o la verniciatura (specialmente con vernici poliuretaniche) dovranno essere effettuati altrove, per il bene della vostra salute.

Il riscaldamento non è strettamente necessario: è ben vero che per lavorare con le resine epossidiche sono richieste temperature di almeno 15° ma non è difficile, con l’aiuto di una stufetta e disponendo opportunamente dei fogli di polietilene intorno alla zona dell’incollaggio, creare condizioni ideali anche quando la temperatura esterna è polare. Se il freddo non è troppo intenso, basta preriscaldare per qualche minuto con un phon la resina durante la miscelazione e la zona da incollare.

Qualora si preveda di lavorare soltanto nella bella stagione, una buona soluzione è quella di costruirsi una tettoia provvisoria all’aperto, in un cortile o nel giardino. L’aerazione è ottimale e l’ambiente di lavoro è più piacevole.

Quali sono gli utensili necessari alla costruzione di una barca

Nei sacri testi sulla costruzione di barche troverete una gran dovizia di suggerimenti in proposito, ma invito a considerarli con una buona dose di sano scetticismo. Non che siano cattivi consigli; al contrario, sono ottimi, ma in genere provengono da costruttori professionisti, nati e cresciuti fra le barche, che talvolta sono autentici artisti della carpenteria navale.

Non per cattiva volontà, né per supposizione, ma per forma mentis, essi sono lontani dal mondo del costruttore dilettante ed in particolare dal principiante. C’è molto da imparare da loro, ma non ora, e non per quello che per il momento desideriamo fare. Se la nostra aspirazione è imparare a strimpellare al piano “Oh, Susanna” con un dito, non credo che i consigli di un Benedetti Michelangeli ci sarebbero di grande aiuto.

Sugli utensili, poi, esiste fra questi artisti una sorta di attitudine mistica: in un alato articolo su “Wooden Boat” di qualche mese fa, l’autore parlava con accenti commossi della sua pialla e concludeva affermando che non poteva considerarla la “sua” pialla, ma qualcosa che aveva ricevuto dalle generazioni precedenti e che sentiva, quasi fosse la coppa del Santo Graal, di dover trasmettere alle generazioni future. Lungi da me l’idea di voler ridicolizzare questi atteggiamenti. Quale convinto assertore del fatto che le barche hanno un’anima, non vedo motivo per negare che anche le pialle possano averne una.

Il problema è che per l’autocostruttore in erba, la pialla è fondamentalmente un attrezzo che tende a portar via troppo materiale, o a non portarne via affatto, a incocciare nella fibra del legno sollevando fastidiosissimi riccioli, a render curvi i pezzi che si vorrebbero raddrizzare e viceversa, e così via. Verrà il momento in cui l’autocostruttore finirà per sentire la pialla come un naturale prolungamento del proprio braccio, ma può succedere che questo momento coincida con quello in cui egli ha terminato la propria barca e con essa la propria carriera di costruttore.

Quindi, quando il principiante si imbatte in consigli come “preferite gli utensili manuali a quelli elettrici”, “modificate voi stessi i vostri strumenti creando ciò che meglio risponde alle vostre esigenze” o “affilate spesso le lame delle vostre seghe” io penso che farebbe bene ad immagazzinare nel retro della propria mente questi distillati di saggezza e a tirarli fuori dopo un paio d’anni, quando sarà in grado di applicarli veramente.

Io do altri consigli, più banali, ma più pratici.

  • Il primo è di leggere un buon libro di falegnameria, per rendersi conto di quante cose si possono realizzare con l’utensile appropriato.
  • Il secondo è quello di spendere almeno una mezza giornata curiosando fra gli scaffali di un supermercato del “fai da te”, osservando e annotando, lasciandosi afferrare dall’infantile incantamento di ciò che si vede. Poi si può uscire senza aver comprato nemmeno un chiodo, ma avendo ben chiaro in testa ciò che si potrà comprare quando se ne presenterà il bisogno.
  • Il terzo consiglio è quello di comprare poco ma di comprare bene, utensili di prima qualità, di dimensioni e di potenza adeguati. Se la vostra esperienza di costruttori è destinata a durare più di una settimana, uno strumento semi-professionale al posto di un giochino da bricoleur vi ripagherà abbondantemente del maggior investimento iniziale. Per quanto riguarda gli utensili elettrici da banco, cioè fissi, quali sega circolare o a nastro e piallatrice, il prezzo d’acquisto per utensili di buona qualità è elevato. Si trovano tuttavia occasioni nel campo dell’usato e, a parità di prezzo, conviene un usato semiprofessionale ad un nuovo di tipo amatoriale.
  • Il quarto consiglio è quello di cercare di adoperare ogni utensile per l’uso a cui esso è specificatamente destinato e di avere per ogni esigenza lo strumento adatto. Mi rendo conto che con un’attrezzatura amatoriale può non essere facile seguire questo consiglio e spesso lo spirito del bricoleur è proprio quello contrario, di usare non quello che sarebbe giusto usare, ma quello che in quel momento è disponibile. Tuttavia spingere all’estremo questo spirito può essere pericoloso e rischia di compromettere, se non la propria salute, almeno certamente quella dell’utensile che si usa impropriamente.

Fatte queste premesse di ordine generale fornisco anche una tabella guida dell’utensileria di base dell’autocostruttore, sottolineando che essa è solo un punto di partenza che con il tempo l’interessato correggerà e renderà più”a sua immagine e somiglianza”.

È normale che con l’uso si finisca per simpatizzare più con alcuni utensili che con altri e non c’è nulla di male nel seguire queste tendenze del tutto soggettive. Mi sembra opportuno aggiungere che quando nella tabella un’attrezzatura viene definita “indispensabile” si intende dire che essa è necessaria per svolgere il lavoro in modo rapido, corretto ed economico. In teoria se ne potrebbe anche fare a meno, ma non conviene. Nella tabella ho indicato anche qualche elemento economico indicando il costo approssimativo dell’attrezzatura “indispensabile”, basandomi, coerentemente con quanto detto, sull’acquisto di materiale di buona qualità.

La tua barca in legno a costi contenuti

Come potete constatare uno dei vantaggi della costruzione in legno è che si può affrontare il lavoro anche con investimenti modesti. Tenete anche conto del fatto che l’avere ed il sapere usare un’attrezzatura di base vi permetterà di effettuare in proprio moltissimi piccoli lavori domestici che altrimenti dovreste affidare a professionisti: alla fin fine, quindi, la vostra spesa iniziale costituirà un risparmio.

Un ultimo (non certo per importanza) punto da trattare parlando del cantiere è quello della sicurezza. È innegabile che alcuni aspetti dell’attività del costruttore siano nocivi per la salute ed altri comportino dei pericoli potenziali che occorre conoscere, valutare ed evitare.

Per quanto riguarda il primo aspetto mi riferisco all’uso dei prodotti chimici ed in particolare di resine epossidiche, vernici e solventi. Di ogni prodotto occorre conoscere i principali componenti, il relativo grado di tossicità, i rischi connessi con l’uso o con il contatto accidentale con la pelle e con gli occhi. Le istruzioni d’uso, soprattutto quelle concernenti la sicurezza, devono essere accuratamente lette e rispettate.

Indossate sempre gli indumenti protettivi consigliati e, soprattutto, imparate a ‘lavorare pulito”. Servono solo un pò più d’attenzione, di ordine, di calma e la disponibilità a perdere qualche minuto di lavoro utile pur di non mettere a rischio la propria salute.

È ben vero che imbrattandosi di resina epossidica o di vernice poliuretanica e poi pulendosi con il solvente si fa più in fretta e non si vede alcun danno immediato. Si può anche pensare di star bene come prima. Ma se per centinaia di volte si insiste in questo comportamento sconsiderato il danno c’è, anche se può rimaner nascosto per altri vent’anni, ed è malauguratamente irreversibile. Prendendo le opportune precauzioni questo rischio diventa trascurabile.

In genere si ha la tendenza a considerare i prodotti naturali del tutto benigni e innocui per la salute. Non è sempre così. Anche la polvere di legno (in particolare di alcuni legni) può causare asma, bronchiti, irritazioni della pelle, può addirittura aumentare i rischi del cancro.

Quindi respiratene il meno possibile, indossate sempre una maschera protettiva, usate levigatrici dotate di aspiratore, ventilate l’ambiente.

Gli utensili da taglio, soprattutto le seghe circolari e a nastro, e tutta l’attrezzatura elettrica, espongono a rischi più evidenti e immediati. Per quanto gli utensili moderni, e in particolare quelli portatili, siano quasi sempre resi “a prova d’incosciente” con adeguati accorgimenti di sicurezza, questo non deve spingere ad abbassare la guardia.

Se avete dei dubbi su come si usa un utensile, consultate un esperto. Fate controllare che l’impianto elettrico risponda alle norme di sicurezza, in particolare per quanto riguarda la messa a terra; evitate, per quanto possibile, di avere cavi vaganti sul pavimento, pulite e riordinate frequentemente.

Per ogni evenienza una cassetta di pronto soccorso (ovviamente con dentro quanto serve!) e uno o più estintori (ovviamente carichi!) devono essere a portata di mano. Gli esclamativi in parentesi stanno a significare che questi oggetti non devono essere visti soltanto come un fastidioso ma inevitabile adempimento burocratico. Occorre saperli usare e informarsi su come si deve intervenire nelle possibili emergenze.

Con queste raccomandazioni non voglio mettermi a posto la coscienza, come quelli che scrivono sulle scatole delle sigarette “Nuoce gravemente alla salute”, né intendo fare dell’allarmismo che sarebbe fuori luogo. Al contrario, spero di non scoraggiare alcun aspirante costruttore dall’intraprendere questa attività pur illustrandone anche gli aspetti meno invitanti. Sarebbe un rimedio peggiore del male.

Di una cosa sono certo: al di là dei rischi di cui si è detto, che con un pò di buon senso si eliminano o si riducono ad un livello trascurabile, la costruzione di barche resta, nel suo complesso, un’attività fra le più benefiche per la salute fisica e spirituale di chi la pratica.

Chi vende i piani in Italia La B.C.A.-Demco Kit di Milano (tel. 02/48708331) ha un catalogo di una quarantina di barche da 2,90 a 10 metri di progettisti esteri e italiani.

La Sibma Navale Italiana di Carignano (TO) – tel. 011/9697560) vende kit e progetti di barche in compensato marino di Mario ed Ernesto Qua0ranta.

Alcuni fra i più noti progettisti che propongono piani destinati agli autocostruttori sono:

Sergio Abrami di Brescia (tel. 030/398382) Cabinati a vela e barche a motore

Franco Bertaccini di Forlì (tel. 0543/34443) Piccoli cabinati a vela e pilotine anche in ferro

Carlo Bertorello di Napoli (tel. 081/7642905) Cabinati a vela di aspetto tradizionale

Gabriele D’Alì di Milano (tel. 02/8323450) Multiscafi

Rodolfo Foschi di Firenze (tel. 055/696190) Barche a vela di varie dimensioni in compensato e in ferrocemento

Aldo Gatti di Milano (tel. 02/48005675) Derive e piccoli cabinati

Bibliografia per il costruttore dilettante Principali riviste estere: Wooden Boat (Maine, U.S.A.) Classic Boat (Surrey, England) The Boatman (Cornwall, England) Loisirs Nautiques (Bordeaux, France) Chasse-Maree (Douarnenez, France)

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Prima volta su un catamarano: cosa c'è da sapere

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Durante la vostra formazione di capitano, avrete imparato a manovrare una barca a vela monoscafo. Ma cosa succederà quando avrete l'opportunità di navigare su un catamarano? Scoprite tutto quello che c'è da sapere, comprese le differenze rispetto ai monoscafi, i fattori importanti da considerare, i pro e i contro e le destinazioni e i modelli di catamarano consigliati. Se siete alle prime armi con la navigazione in catamarano, questa è la guida perfetta per voi.

5 motivi per noleggiare un catamarano

Quali sono i motivi principali per cui si decide di navigare su un catamarano? Ecco i principali vantaggi della scelta di questo tipo di imbarcazione.

1. La stabilità

Il doppio scafo di un catamarano garantisce un'eccezionale stabilità iniziale, consentendogli di rimanere a galla e stabile in acque agitate e con vento. Se siete alla ricerca di un'esperienza di navigazione tranquilla e senza problemi, soprattutto con bambini piccoli o persone soggette al mal di mare, un catamarano è un'ottima opzione. È perfetto per portare con sé la nonna o un amico nervoso che non è mai salito su una barca.

SUGGERIMENTO DI YACHTING.COM: Il mal di mare non è solo una preoccupazione importante per i velisti alle prime armi, ma anche per i vacanzieri in viaggio in barca. Ma di tanto in tanto può colpire anche i velisti più esperti. I più oscuri dicono che ha due fasi: nella prima si sta così male che si teme di morire e nella seconda si teme di non farcela. L'importante, però, è capire perché accade e cercare di prevenirla. Sebbene in catamarano il mal di mare sia notevolmente ridotto, cosa è meglio fare in caso di mal di mare? Scopritelo nella nostra guida - Come affrontare il mal di mare .

Un catamarano offre più spazio di qualsiasi altra barca di lunghezza simile. Grazie agli ampi saloni , alle numerose aree per sedersi e rilassarsi e agli ampi spazi per prendere il sole (come la rete nota come trampolino ), non vi sentirete mai stretti. Le cabine sono spaziose e i bagni sono grandi come quelli di molti appartamenti. Chi non ama gli spazi ristretti o tiene alla propria privacy troverà un catamarano ideale. Sui modelli più grandi (oltre 50 piedi), avrete così tanto spazio che potreste avere difficoltà a trovarvi. Nonostante la lunghezza paragonabile, un catamarano sembra sempre più grande della sua controparte monoscafo. Se siete abituati a una barca a vela di 50 piedi, provate un catamarano di 45 piedi e vi sembrerà di avere ancora più spazio.

3. Servizi paragonabili a quelli di una camera d'albergo

Le cabine non solo sono spaziose, ma anche confortevoli e accoglienti. Di solito sono dotate di biancheria da letto di alta qualità, cuscini, scaffali, lampade da lettura e altro ancora, che le fanno sentire come una vera e propria stanza. Per questo motivo abbiamo scritto un articolo che evidenzia 9 motivi per cui una vacanza in barca a vela è meglio di un soggiorno in hotel , e questo vale doppiamente per un catamarano.

4. Aggiunte di extra

I catamarani sono spesso dotati di tecnologie e gadget all'avanguardia. Tra questi, pannelli solari, generatore, desalinizzatore di acqua di mare, un moderno plotter con GPS e pilota automatico . In questo modo sarete più autosufficienti in mare senza dover ricorrere spesso alle strutture di un porto turistico.

5. Pescaggio poco profondo

Il motivo per cui i catamarani sono così popolari tra i velisti, soprattutto nei paesi esotici , è il pescaggio molto basso - da 0,9 a 1,5 metri, a seconda della lunghezza dell'imbarcazione - che consente agli skipper di non doversi preoccupare più di tanto di toccare il fondale. Sebbene la prudenza e il controllo delle carte nautiche siano ancora necessari, questo permette una maggiore libertà nella scelta dei punti di ancoraggio, consentendo di navigare quasi fino alla spiaggia e di ancorarsi per godersi la pace e la tranquillità.

Yacht e barche nella baia. Bellissima baia con acqua turchese.

Solo i piccoli pescherecci possono avvicinarsi alla riva come i catamarani.

Scopri gli articoli su altre imbarcazioni e attrezzature per la nautica

Catamarano vs. barca a vela: le principali differenze.

I velisti hanno preferenze diverse: alcuni preferiscono le barche monoscafo, altri i catamarani. In effetti, la scelta della barca migliore è stata un tema molto dibattuto fin dagli albori della vela. Per questo motivo è essenziale comprendere i vantaggi e gli svantaggi di ogni scafo, in modo da poter fare la propria scelta.

1. Prezzo di noleggio

Uno dei principali svantaggi dei catamarani è il loro costo più elevato sul mercato del noleggio. Le barche a vela monoscafo possono essere noleggiate per 1.000-2.500 euro a settimana, mentre un catamarano ben tenuto parte in genere da 3.000 euro a settimana. Tuttavia, questo potrebbe non essere il caso per tutti i modelli.

CONSIGLIO DI YACHTING.COM: Se volete risparmiare sul noleggio di un catamarano, vi consigliamo di prenotarlo in anticipo. Scoprite i nostri 8 motivi per cui le offerte Early Bird sono il modo migliore per noleggiare una barca .

2. Capacità

Il costo più elevato dei catamarani è compensato dallo spazio, dal comfort e dalla capacità extra: spesso possono ospitare comodamente fino a 12 persone . Questo si traduce in un costo per persona paragonabile a quello delle barche a vela e più economico degli hotel costieri, rendendoli popolari per le crociere sulle isole e per le feste. Tuttavia, per un'esperienza di festa sicura e responsabile, vi consigliamo di consultare la nostra guida - Come godersi una festa in barca: 10 consigli per mantenere il vostro equipaggio e la vostra barca al sicuro .

CONSIGLIO DI YACHTING.COM: non superate mai la capacità massima dell'imbarcazione. E ricordate che anche i bambini piccoli contano come membri dell'equipaggio.

Un gran numero di persone che riposano sui catamarani

Un equipaggio numeroso può navigare comodamente su un catamarano

3. Tasse portuali e tariffe dei porticcioli

Tenete presente che avere due scafi significa avere un'imbarcazione più larga, con conseguente aumento delle tasse di attracco . Questa maggiore larghezza può occupare più spazio rispetto a due barche a vela più piccole. Tuttavia, il costo per persona può essere compensato dal fatto che si possono ospitare più persone.

4. Velocità e consumo

I catamarani sono in genere dotati di due motori ad alta potenza , che li rendono più veloci delle barche a vela di dimensioni simili. Anche senza la forza del vento, si può volare sulle acque e con una migliore efficienza di carburante rispetto alle barche a motore.

I catamarani hanno tipicamente due vele di base: la randa e la trinchetta e la loro gestione segue principi simili a quelli delle barche a vela monoscafo. È possibile utilizzare anche fiocchi autoviranti, che riducono il lavoro necessario per regolare e manovrare le vele.

Per chi desidera migliorare la propria esperienza di navigazione, spesso è possibile noleggiare un gennaker insieme al catamarano, che offre ulteriori vantaggi, soprattutto in condizioni di vento leggero. Date un'occhiata ai nostri 5 motivi per noleggiare un gennaker .

6. Flybridge

Questo ponte rialzato è una caratteristica comune dei catamarani. Qui si trova la postazione di guida e, a volte, ulteriori posti a sedere o per rilassarsi. Si tratta di un'aggiunta preziosa che offre uno spazio di vita supplementare sulla barca.

Vista esterna del ponte di prua, della cabina e del ponte del catamarano in una giornata di sole

Il secondo ponte del catamarano offre un altro punto in cui sedersi e godere della vista sull'oceano.

Per chi è adatto il catamarano?

I catamarani sono la scelta preferita per un gruppo di amici che desiderano una vacanza rilassata sull'acqua, ma sono anche popolari per gli eventi aziendali di team-building e per i soggiorni specializzati come lo yoga. Poiché il loro ampio ponte offre un'area di gioco sicura per i bambini , sono ideali anche per le vacanze di più famiglie.

CONSIGLIO DI YACHTING.COM: Se navigate con bambini piccoli, la sicurezza è fondamentale. Date quindi un'occhiata alle nostre linee guida per una navigazione sicura con i bambini , al nostro articolo su come sopravvivere in barca con i bambini , al Diario di bordo di mamma Skipper: navigare con un bambino e cercate di attenervi sempre ai 4 consigli essenziali per navigare senza problemi con i bambini . Se non avete bambini o non volete portarli con voi, perché non portare il vostro amico a quattro zampe? I catamarani offrono ampi spazi per i cani e seguire questi 7 consigli può aiutare a rendere il vostro animale domestico un vero lupo di mare.

D'altra parte, non suggeriremmo un catamarano ai velisti sportivi per inseguire il vento, poiché i catamarani a noleggio non sono destinati alle regate o alle competizioni. A causa del loro design, hanno capacità di bolina limitate (le barche a vela possono navigare fino a 30° di angolo di vento, mentre i catamarani a noleggio possono gestire solo fino a 50°-60° di angolo di vento), il che li rende inadatti alla vela agonistica.

SUGGERIMENTO DI YACHTING.COM: se avete dubbi sulla vostra capacità di condurre la barca in sicurezza, prendete in considerazione la possibilità di assumere uno skipper. Possiamo organizzare per voi uno skipper che conosca la zona e che possa occuparsi della navigazione o insegnarvi le abilità di navigazione che vi mancano. Nella pianificazione, ricordate che lo skipper occuperà una cabina o una cuccetta nel salone.

Caratteristiche della navigazione in catamarano

I principi di navigazione di un catamarano sono simili a quelli di una barca a vela monoscafo, ma ci sono alcune differenze da tenere presenti. Queste potrebbero essere già state trattate nel corso di formazione del capitano.

Viaggiare a motore

Un catamarano ha due motori , ognuno dei quali può essere controllato separatamente con il proprio comando della manetta. Volete virare sul posto? Con un catamarano non c'è alcun problema: basta dare gas con un motore e fare retromarcia con l'altro. Una volta imparato questo trucco, non avrete più bisogno di un'elica di prua, anche se a volte i catamarani ne sono dotati. Questo rende l'attracco del catamarano un gioco da ragazzi rispetto alle barche a vela monoscafo.

Viaggiare a vela

La navigazione a vela varia principalmente in base alle rotte che si possono percorrere e alla forza dei venti. La maggior parte dei catamarani a noleggio si comporta meglio su rotte a 50-60 gradi rispetto al vento. Si tratta di un angolo maggiore rispetto alle barche a vela. Preparatevi quindi a dover modificare la rotta pianificata.

Se si naviga con troppa forza su una barca a vela, la barca stessa vi dirà che avete virato troppo sbandando. Un catamarano non lo farà, quindi dovrete essere molto attenti a quando terzarolare le vele. Di solito, il primo terzarolo si applica a una velocità del vento di 18-20 nodi e il secondo a 23-25 nodi.

Le migliori destinazioni per la navigazione in catamarano

Oltre alle località più tradizionali di Croazia , Grecia , Italia , Spagna e Turchia , noleggiamo catamarani in tutto il mondo. In queste destinazioni si apprezza lo spazio a sufficienza, il comodo accesso all'acqua tramite gradini, la stabilità sulle onde e i servizi come il barbecue e l'aria condizionata .

Tuttavia, i catamarani sono perfettamente adatti a destinazioni più esotiche . Nelle località più remote, il basso pescaggio è particolarmente utile perché i fondali sono spesso poco cartografati e le spiagge sono meravigliose. I grandi serbatoi per l'acqua e il gasolio, insieme a un generatore di elettricità, a un dissalatore per produrre acqua dolce dall'acqua di mare e ai pannelli solari sono particolarmente utili nelle località esotiche in cui le infrastrutture nautiche sono meno sviluppate. Queste caratteristiche aiutano i velisti ad essere autosufficienti e ad evitare la necessità di trovare un attracco ogni pochi giorni.

Tra le destinazioni più gettonate per la navigazione in catamarano ci sono le splendide Seychelles , la Thailandia , la Polinesia Francese e i Caraibi (Grenada, St. Lucia, Martinica, Antigua, St. Martin, Cuba , Isole Vergini Britanniche, Bahamas e Belize).

CONSIGLIO DI YACHTING.COM: Non abbiate timore di navigare verso destinazioni più tropicali! Consultate la nostra guida alle vacanze esotiche in barca a vela . Se siete diretti verso questi climi più caldi, dovrete scoprire quando inizia la stagione delle piogge o degli uragani .

La soleggiata isola tropicale caraibica di Barbados con acqua blu e catamarani

Le viste ai Caraibi sono perfette

I catamarani più popolari

Le marche di catamarani charter più popolari includono Lagoon , Bali , Fountaine Pajot , Nautitech e Leopard . Questi sono i modelli che da anni ricevono feedback positivi dai nostri clienti e che raccomandiamo con fiducia.

Il Lagoon 380 offre una vera e propria esperienza di navigazione, mentre il Lagoon 46 , più grande, vi permetterà di passare l'intera mattinata a poltrire nella sua spaziosa cabina.

Lo spazio del Bali cat offre un'incredibile seduta al timone.

Il Fountaine Pajot Elba 45 , dove potrete rilassarvi a prua sulle sedute o sul trampolino.

Il Nautitech 46 con il suo enorme salone.

Il Leopard 45 con i suoi splendidi interni luminosi o il Leopard 50 , così lussuoso da farvi sentire come un re.

SUGGERIMENTO DI YACHTING.COM: Per i velisti più esigenti, vale la pena di menzionare anche i grandi catamarani Lagoon 620 e Dream 60 . Tuttavia, è importante notare che la maggior parte delle licenze di capitano non sono valide per questi giganti e che è necessario assumere uno skipper professionista. Tuttavia, è importante notare che la maggior parte delle patenti nautiche non sono valide per questi giganti ed è necessario assumere uno skipper professionista.

Tipi speciali di catamarani

I catamarani esistono da tempo e hanno portato i cantieri navali a innovare continuamente e a creare nuovi modelli con caratteristiche e peculiarità uniche. Quali sono, dunque, alcuni di questi?

Catamarano a motore

La popolarità dei catamarani a motore è aumentata negli ultimi tempi grazie al fatto che offrono la stabilità e la spaziosità di un catamarano senza la necessità di gestire le vele.

Credete che di più sia sempre meglio? Non vi accontentate di due soli scafi? Allora abbiamo un'occasione unica per noleggiare un trimarano , un catamarano a tre scafi che offre un'esperienza di navigazione senza precedenti. I trimarani sono ancora rari, quindi attirerete sicuramente l'attenzione ovunque andiate.

Tutti i catamarani della nostra offerta:

Non sapete se volete un catamarano o una barca a vela nessun problema, saremo lieti di assistervi nella ricerca dell'imbarcazione perfetta. basta che ce lo facciate sapere..

Denisa Nguyenová

Denisa Nguyenová

Faq navigare in catamarano.

Quali sono le principali differenze tra una barca a vela e un catamarano?

  • Numero di scafi = stabilità
  • Più spazio = maggiore capacità di passeggeri
  • Costi di noleggio e portuali più elevati
  • Velocità per motore

Logo Catmarine

Catamarano vs Monoscafo, qual è la scelta migliore per te?

Comfort, stabilità e pescaggio ridotti sono soltanto alcuni dei grandi vantaggi offerti dai multiscafi. Pagano invece dazio quando si parla di ormeggio e costi di acquisto. Ma vediamo nel dettaglio chi vincerà la sfida: catamarano o monoscafo?

I multiscafi, soprattutto nei nostri mari, sono ancora spesso valutati con scetticismo. La sicurezza in navigazione e la possibilità di ribaltamento sono le prime cose che vengono in mente quando si confrontano con le barche tradizionali.

In caso di ribaltamento, un monocarena è in grado di ritornare in assetto grazie al momento raddrizzante, al contrario, un catamarano una volta ribaltato rimarrà a testa in giù. Dunque, la sua incapacità di auto-raddrizzarsi rappresenta una delle principali preoccuapazioni.

Consideriamo anche un altro punto di vista. La classica barca a vela ha una zavorra di migliaia di chili che tende a trascinare lo scafo verso il fondo, in caso di grave falla il risultato è scontato. Al contrario, il catamarano anche se capovolto o con una falla in uno degli scafi è inaffondabile.

I vantaggi superano di gran lunga gli aspetti negativi.

I catamarani sono più veloci, stabili e confortevoli. Il pescaggio ridotto permette una maggiore sicurezza alla fonda grazie anche alla possibilità di avvicinarsi maggiormente alla riva (avendo però sempre cura di valutare bene la conformazione e i pericoli).

Navigare, inoltre, in condizioni di minore sbandamento riduce la stanchezza dell’equipaggio favorendo un maggiore controllo del mezzo e garantendo, così, più sicurezza a bordo. Anche i marinai meno esperti si sentirebbero più sicuri su di un catamarano.

Vantaggi dei Catamarani

Velocità uguale sicurezza. Le performance di un cat offrono un’ulteriore scappatoia per sfuggire al maltempo. Sebbene siano meno efficienti rispetto ai monocarena nel risalire il vento (non sempre è vero con i modelli più recenti), possono essere più veloci. Ciò significa che, anche se si è costretti a navigare di bolina con un angolo al vento più ampio (il che implica dover coprire una distanza superiore), ci sono buone probabilità di arrivare prima di un monoscafo.

Mentre il mono-scafo solca o fende l’acqua e le onde, il catamarano invece ci scivola sopra. Nei mono-cocca la stabilità è data dal contrappeso che rappresenta 1/3 del peso totale di una barca, viceversa nel multi-scafo la stabilità sarà data dalla sua larghezza. Quindi più un catamarano sarà largo e più potremo considerarlo sicuro.

Inoltre il catamarano non avendo un contrappeso immerso risulterà essere sempre molto più leggero del monocarena e, con una superficie immersa inferiore, saranno inferiori anche gli attriti con l’acqua potendo così avere velocità maggiori.

Infatti se su di una barca a vela di 12 metri, durante una traversata, si prevede una media di 100-150 miglia al giorno, su un catamarano di uguali dimensioni la media sale a 200 – 250 miglia al giorno grazie agli 8-10 nodi di velocità di crociera. Così se su di una barca a vela una traversata durerà circa 25 giorni, su un catamarano durerà solo 15 giorni il che è sicuramente un bell’andare.

Svantaggi dei Catamarani

Allo stato attuale, per i catamarani si trova un po’ di difficoltà nel trovare un posto di ormeggio annuale o di transito e quando lo si trova la tariffa è più elevata, questo soprattutto nel Mediterraneo. Ma anche qui le tendenze stanno cambiando (vedi il Marina di Varazze con una banchina dedicata ai multiscafi).

Nel Mediterraneo sono poche le infrastrutture portuali che possiedono bacini in grado di fornire assistenza a catamarani di grandi dimensioni. Ad ogni modo, fino a 50’ non ci sono grandi problemi. I costi di acquisto sono più elevati di un monocarena di pari di lunghezza, ma se consideriamo i metri quadri disponibili per la vita di bordo, allora un catamarano di 10 metri andrebbe confrontato con un monoscafo di almeno 40 piedi. Inoltre oggi, in alcune regioni di Italia, sono in vigore degli strumenti interessanti per il finanziamento di imbarcazioni fino a 10 metri, ne abbiamo parlato qui.

Se la spesa per il nuovo è troppo elevata è sempre possibile identificare un catamarano usato che, con un po’ di fai da te e il supporto di cantieri esperti potrà ritrovare l’originario lustro. C’è comunque da tenere presente un aspetto: la svalutazione nel tempo è inferiore rispetto a quella di un’imbarcazione monocarena. Questo è dovuto ad una vita più lunga e alla crescente richiesta che tende a mantenere alti anche i prezzi dell’usato.

Ti abbiamo aiutato ad avere una visione più chiara? Speriamo di sì, se hai ancora domande, curiosità o dubbi sui catamarani non esitare a contattarci!

Buon vento a tutti Federica Rima Marketing Director Ladyhawke

I Forum di Amici della Vela

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.)


mella76 ha scritto:
il tuo mmmmmmmm mi fa pensare.... non so se per l'impresa del fai da te o se per l'idea della epox
Quasi tutte le barche autocrostruite con il metodo cuci e incolla, sono realizzate come vuoi fare te, compensato, poi rivestito con vetroresina. .)

stefano702 ha scritto:
....mmmmhh!!! ....dai fagli risparmiare dei soldi....che ce' crisi ce' crisi

Messaggio di mella76
Ciao a tutti, sono un nuovo utente e volevo chiedere qualche consiglio in materia di costruzione barche.....
Mi sono deciso a costruire da solo un trimarano di circa 7 mt o se troppo complicato una barca a vela sempre di simili dimensioni.
L'idea era quella di realizzarla con compensato marino o altro e di rivestire esternamente lo scafo con resina epox.... visto che la costruzione non viene fatta in modo tradizionale da maestro d'ascia ma con compensato non mi sembrava malvagia l'idea della vetroresina, magari anche internamente.....mi chiedevo che poblemi potrebbe poi avere lo scafo una volta ricoperto con resina....
Grazie a tutti per quanti volessero darmi qualche consiglio od esprimere la propria opinione.
Andrea Ciao Andrea, vatti a fare un giro sul sito credo sia il portale piú importante per l'autocostruzione di barche, ci troverai tanti consigli utili, buon lavoro!

mella76 ha scritto:
il tuo mmmmmmmm mi fa pensare.... non so se per l'impresa del fai da te o se per l'idea della epox
Il mio mmmhh!! è abbastanza neutro, per il semplice fatto che non sono riuscito a capire un paio di cose:

Tu pensi che costruire una scafo a vela di circa 7 mt. sia più semplice che costruire un trimarano di pari dimensioni???
Cosa intendi quando dici che vuoi realizzare in compensato marino o altro???

Come ti ha già detto Montecelio esiste un metodo abbastanza collaudato che si chiama 'cuci&incolla' che utilizza esclusivamente compensato più o meno marino.
Ovviamente lo scafo sarà solo a spigoli e non è necessario rivestire tutto lo scafo con fibra di vetro e resina epoxy, basta rivestire solo lo spigolo (dentro e fuori) con tessuto biassiale (circa 200gr/mq.) messo a 45°. (ci sono già in commercio dei nastri pronti all'uso)
E' ovvio poi che prima di verniciare è quantomeno consigliabile applicare un paio di mani a pennello di resina epoxy a tutto lo scafo, sia dentro che fuori.

Lo scafo, una volta ricoperto di fibra di vetro e resina epossidica non ti dà nessun problema.
E' solo più rigido e robusto, ma aimè anche più pesante.

Mi permetto inoltre di darti un consiglio 'Gratis'
Una barca di 7 metri, non è una passeggiata costruirla per cui prima di cominciare il lavoro, investi qualche centinaia di Euro e comprati un progetto serio e valido.
Ce ne sono molti in giro e non hai che l'imbarazzo della scelta.

Detto questo, ti auguro buon lavoro!!!

Giorgio ha scritto:
stefano702 ha scritto:
....mmmmhh!!! ....dai fagli risparmiare dei soldi....che ce' crisi ce' crisi

Messaggio di mella76
Ciao a tutti, sono un nuovo utente e volevo chiedere qualche consiglio in materia di costruzione barche....
Mi sono deciso a costruire da solo un trimarano di circa 7 mt o se troppo complicato una barca a vela sempre di simili dimensioni.
L'idea era quella di realizzarla con compensato marino o altro e di rivestire esternamente lo scafo con resina epox.... visto che la costruzione non viene fatta in modo tradizionale da maestro d'ascia ma con compensato non mi sembrava malvagia l'idea della vetroresina, magari anche internamente....mi chiedevo che poblemi potrebbe poi avere lo scafo una volta ricoperto con resina...
Grazie a tutti per quanti volessero darmi qualche consiglio od esprimere la propria opinione.
Andrea Lo scafo non avrà nessun problema e la tecnica è largamente usata. Il mercato è pieno di progetti anche gratuiti se vuoi una guida. Buon Lavoro!


se ti interessa fammi un cenno
ciao

ITA101 ha scritto:
Mella...se hai intenzioni di questo genere, ho un amici, proprietario di un cantiere, che mi ha offerto un tri da 22' ca completare, a prezzo molto attraente:

se ti interessa fammi un cenno
ciao questa sembra un'ottima opportunità ma prima di avventurarti leggiti i vari blog sugli scarab, che pur essendo progetti di un certo interesse hanno alcune difettucci che vanno corrette.
Gli Scarab sono una copia povera dei Farrier....

.)

Rurik ha scritto:
Che capacità hai e che mezzi? (spazio coperto, attrezzature, utensili)
C'è un progettista che li pensava per essere di semplice costruzione.
Altrimenti, è un po che nn scrive, c'è Falci su ADV.
Se t'interessa un confronto posso 'evocarlo'!

Però leggo molto!

Mario Falci ha scritto:
Rurik ha scritto:
Che capacità hai e che mezzi? (spazio coperto, attrezzature, utensili)
C'è un progettista che li pensava per essere di semplice costruzione.
Altrimenti, è un po che nn scrive, c'è Falci su ADV.
Se t'interessa un confronto posso 'evocarlo'!

Però leggo molto! Non avevo dubbi, Mario!

x Andrea: Se poi sei interessato c'é un catamarano di 10m finito agli scafi, costruito a regola d'arte, Progetto Arch.Gabriele D'Alì. Manca di armo ed interni.
Richiesta 65k€ .)

Giorgio ha scritto:
Vabbe' ma lui e' convinto di spendere meno e farlo meglio .....senz'altro.Poi in rete ne trova di robe o se ne trova....
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Come costruire una barca radiocomandata

di Gianni Cataldo

scafo catamarano fai da te

1/8 – Introduzione

Per gli amanti del fai da te costruire qualcosa gestibile a distanza è sempre una grande sfida , perché è necessario coniugare conoscenze in vasti campi differenti, dalla fisica all’automazione. Per quanto riguarda i modelli RC (ovvero radiocomandati) ed, in particolar modo per le barche, il discorso si complica ulteriormente e la tentazione di comprare tutto già fatto può essere forte. Nella seguente guida troverete validi consigli su come costruire una barca radiocomandata , in passi semplici ed intuitivi, e soprattutto a costi nettamente inferiori.

2/8 Occorrente

  • Motore elettrico (preferibilmente) o a scoppio
  • Servocomandi
  • Radiocomando
  • Batterie ricaricabili e caricabatterie
  • Colla, silicone e viti varie.

Nella realizzazione di una barca radiocomandata , è importante definire preliminarmente le dimensioni della vostra nuova imbarcazione . Infatti in relazione alle dimensioni dello scafo , consegue tutto il resto. La scelta deve avvenire in relazione ai vostri gusti personali ed in funzione dello specchio d’acqua che navigherete.

Una volta definite le dimensioni del vostro motore elettrico , ad esso vanno abbinate tutte le componenti elettriche come il pacco batterie , il regolatore, i servocomandi ed il radiocomando. Per quanto riguarda batterie e regolatore, valgono le stesse considerazioni sviluppate a proposito del motore: maggiori saranno le prestazioni richieste e maggiori saranno i costi ad essi connessi. Affidatevi ai componenti di migliore qualità per quanto riguarda servocomandi, ricevente e radiocomando: saranno loro a rendere l’imbarcazione affidabile e sicura.

Con tutto il materiale a disposizione è possibile passare alla fase di assemblaggio e come operazione preventiva è opportuno rivestire la ricevente ed il pacco batterie con della pellicola termoretraibile in modo che siano impermeabilizzati. È preferibile inoltre montare l’elica come ultimo elemento, in quanto estremamente delicata per via del suo bilanciamento. Mentre il regolatore è bene montarlo in prossimità del motore, il pacco batterie può essere dislocato non immediatamente in prossimità di esso. In genere rappresenta l’elemento più pesante fra tutti i componenti per cui la sua posizione influenza molto la dinamica dell’imbarcazione.

Ora è possibile proseguire fissando i servocomandi al telaio ed al timone. Lo scafo può essere dotato in origine di uno o più timoni ed è consigliabile utilizzarli in prima battuta, potrete pur sempre modificarli in seguito se la manovrabilità dell’imbarcazione non vi soddisfa. I collegamenti sono molto semplici ed immediati. Dal servocomando si diparte un leveraggio che consente l’attuazione del movimento al timone; per mezzo di semplici viti è possibile collegarli e le posizioni sono predefinite per via delle sedi predisposte. Se volete dotarvi di un timone differente, è possibile acquistare dei pezzi per montarlo che consistono in una lastra piatta, un timone collegato ad una bacchetta, un asse che passa attraverso un tubo ed un piccolo braccio all’estremo. Nella parte posteriore della barca, appena dietro al foro dell’elica è possibile inserire il timone. Il foro di passaggio da praticare deve essere leggermente più grande del tubo. I successivi collegamenti con il servomotore sono identici al caso del timone già presente.

Infine è necessario posizionare la ricevente. Il consiglio è lo stesso utilizzato per il pacco batterie: per una migliore manovrabilità posizionatelo in una zona centrale dell’imbarcazione. In generale la ricevente è dotata di un piccolo tubicino di gomma da posizionare sullo scavo entro il quale far passare i fili per la ricezione del segnale. Se invece la ricevente fosse dotata di un’antenna fissa, sarete costretti a montarla in alto altrimenti riceverà male il segnale.

L’impermeabilizzazione di tutte le fessure rimaste libere avviene per mezzo di opportune colle e siliconi. In genere è preferibile ergere una parete interno allo scafo, in modo che anche in caso di urto, se la zona anteriore si danneggia, l’acqua non entrerà a contatto con le parti elettriche. Non vi resta che testare la vostra nuova imbarcazione!

Come Costruire Gli Scafi Gemelli In Un Catamarano Da Regata

Come costruire un inverter, come realizzare un impianto per l'illuminazione con canaline esterne, come raddrizzare una porta, come costruire un generatore eolico, come realizzare una scuderia per cavalli, come costruire un impianto eolico fai da te, come lubrificare un motore elettrico, come costruire un drift trike economico, come costruire un motore a scoppio per modellini, come riparare un macchinina radiocomandata, come costruire una barca.

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Monoscafo o catamarano? Guida e consigli

monoscafo o catamarano

Quale barca scegliere? Monoscafo o catamarano? In cosa consistono le principali differenze? Cerchiamo di fare chiarezza su uno dei temi più controversi tra addetti al settore e non solo.

E’ il momento delle vacanze estive, monoscafo o catamarano?

In questo articolo analizzeremo non solo le differenze tra catamarano e monoscafo , ma anche il tipo di vacanza che queste due imbarcazioni offrono, molto diverse tra loro.

C’è da dire che il confronto tra catamarani e monoscafi appassiona gli amanti della vela da sempre, le differenze in navigazione e di vita a bordo sono innumerevoli quanto lo sono i gusti dei velisti e le esigenze degli armatori.

A questo punto potreste chiedervi “qual è meglio?” Bhè sappiate che non c’è una risposta univoca: tutto dipende dall’uso che volete fare della barca. Vediamo allora quali sono i principali pro e i contro a seconda che scegliate un’imbarcazione monoscafo o catamarano.

monoscafo o catamarano

Catamarano, ecco i pro:

Comfort, stabilità e sicurezza. Questi sono i tre principali highlight che contraddistinguono il Catamarano. Una scelta ideale per chi vuole vivere il mare in tutto relax. Consigliato per viaggi di lunga distanza e durata, poiché offre la stessa comodità di un elegante loft galleggiante.

La prima sensazione che si prova salendo a bordo di un catamarano, è l’ enorme spazio che ci circonda. Si percepisce subito che, a differenza della barca a vela, ci si può muovere liberamente, soprattutto nella splendida zona “giorno” da cui si domina il paesaggio circostante. L’ open space unisce l’elegante dinette a una cucina multiaccessoriata.

Un catamarano, a parità di lunghezza, è in grado di avere anche oltre il 70% dello spazio in più a bordo. Dallo stivaggio alla superficie calpestabile fino al numero di cabine.

Oltre questo c’è da considerare la sicurezza : il catamarano ha quasi tutto”doppio”. In particolare ci sono due scafi e due motori che in termini di sicurezza vuol dire molto.

Privacy : a spazi maggiori, corrisponde una maggiore intimità. Non mancano però anche le aree conviviali.

monoscafo o catamarano

Stabilità in rada : un catamarano subisce molto meno il rollio soprattutto quando si è all’ ancora . A guadagnarne è il comfort di chi è imbarcato, in particolar modo chi soffre di mal di mare.

Svalutazione : Visto l’andamento di mercato, la svalutazione di mercato è minore rispetto a quella di un monoscafo.

I catamarani sono più veloci, stabili e confortevoli. Il pescaggio ridotto permette una maggiore sicurezza alla fonda grazie anche alla possibilità di avvicinarsi maggiormente alla riva (avendo però sempre cura di valutare bene la conformazione e i pericoli).

Navigare, inoltre, in condizioni di minore sbandamento riduce la stanchezza dell’equipaggio favorendo un maggiore controllo del mezzo e garantendo, così, più sicurezza a bordo. Anche i marinai meno esperti si sentirebbero più sicuri su di un catamarano.

monoscafo o catamarano

Catamarano, ecco i contro:

Allo stato attuale, per i catamarani si trova un po’ di difficoltà nel trovare un posto di ormeggio annuale o di transito e quando lo si trova la tariffa è più elevata, questo soprattutto nel Mediterraneo. Ma anche qui le tendenze stanno cambiando (vedi il Marina di Varazze con una banchina dedicata ai multiscafi).

Costi : per un charter i costi di un catamarano sono ben maggiori rispetto ad un monoscafo.

Ormeggio : gestire due scafi rispetto ad uno ha una complessità maggiore, in particolare nello stretto, ma questo non è sempre vero.

Molti skipper alle prime armi infatti trovano il catamarano più facile e tranquillo da pilotare per diverse ragioni. La plancia di comando si trova sui catamarani in posizioni di visibilità privilegiata, si ha tutto sotto controllo e si sta sempre all’asciutto.

Non si parla poi di elica destrorsa o sinistrorsa, ed effetto evolutivo, infatti avendo due motori, questo per mette di pilotare al meglio i due scafi.

Monoscafo, ecco i pro:

Prestazioni in bolina : se dobbiamo navigare in bolina stretta risalendo il vento, il monoscafo è la scelta migliore. Non tanto per la velocità quanto per l’angolo di bolina.

Manovrabilità : in particolare nello stretto, un monoscafo è sicuramente più efficace rispetto ad un catamarano.

monoscafo o catamarano

Posto barca : trovare un posto barca in porto (anche nei più piccoli) è più semplice con un monoscafo. Solo, occhio al pescaggio!

Versatilità : un monoscafo da crociera può essere usato sia per crociere che eventualmente per prestazioni e vacanze più adrenaliniche. Un multiscafo da crociera è sicuramente “svantaggiato” in questo senso.

monoscafo o catamarano

Monoscafo, ecco i contro:

Meno stabilità in rada : il monoscafo è più soggetto al rollio, attenzione al mal di mare.

Pescaggio maggiore : in generale i monoscafi solitamente hanno un pescaggio superiore. Questo potrebbe rendere difficile raggiungere alcune baie. Ma attenzione, non è soltanto un contro, infatti a beneficiarne è la sicurezza in navigazione.

Meno spazio / privacy a bordo : Se su un catamarano possono convivere anche due famiglie, mantenendo una buona percentuale di privacy, sul monoscafo questo è più difficile.

monoscafo o catamarano

Conclusioni:

Qual è il mezzo migliore tra monoscafo o catamarano? Una risposta univoca non c’è.

E’ un po’ come chiedere quale sia l’auto migliore o la moto migliore, cambia molto a seconda delle esigenze di chi sale a bordo.

Certamente però sono due le differenze principali: se si cerca più comfort e spazio per una crociera con molti amici o con, ad esempio, due famiglie a bordo, un catamarano è sicuramente più indicato.

Se invece volete un’imbarcazione più compatta, con costi più bassi e prestazioni in tutte le andature , un monoscafo è quello che fa al caso vostro.

In ogni caso viversi il mare o l’oceano nel vento è sempre la scelta giusta.

monoscafo o catamarano

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  • barca a vela

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Quanto costa noleggiare un catamarano?

I prezzi per il noleggio di ciascun modello di catamarano sono indicati nelle relative pagine sul nostro sito web. Le tariffe variano a seconda della grandezza dell'imbarcazione, dei comfort che questa offre a bordo e della stagione. I catamarani possono ospitare dalle 8 alle 10 persone e i prezzi settimanali vanno dai 3.500€ fino ai 22.000€.

Cosa comprende la tariffa di noleggio?

La tariffa comprende il noleggio del catamarano completamente equipaggiato e dotato di tutti i sistemi di sicurezza e l'assicurazione. Dalla tariffa sono esclusi i costi di skipper, carburante, cambusa, spese portuali e di pulizia finale.

Le tariffe dello skipper sono di circa 150€-300€ al giorno, la spesa per il carburante generalmente non incide notevolmente nel costo della vacanza, in quanto si naviga soprattutto a vela, ed è comunque legata alla distanza percorsa.

Troverò altri passeggeri a bordo?

No, il charter in catamarano BlueNauta non prevede la formula cabin. La tariffa è intesa per il noleggio dell'intera imbarcazione.

Devo possedere una patente nautica per noleggiare un catamarano?

No, non è necessario. Lo skipper è in possesso della patente nonché della formazione necessaria per condurre un'imbarcazione da diporto.

Devo stipulare un'assicurazione prima di partire?

Non è necessario stipulare un'assicurazione per conto proprio. Le tariffe comprendono l'assicurazione.

Come prenotare un catamarano?

Data l'ampia possibilità di personalizzazione della vacanza, consigliamo di contattarci tramite gli appositi form presenti sul nostro sito, specificando il modello di catamarano che si desidera noleggiare, il numero di persone e la meta. In caso di dubbi o incertezze, non esitare a contattarci, siamo certi sapremo proporti la formula ideale per le tue esigenze.

Come pagare?

Per il noleggio dei catamarani, BlueNauta richiede il pagamento di una caparra che può essere versata mediante bonifico bancario.

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Catamarani - alta velocità e tanto comfort

Un catamarano è un'imbarcazione con due scafi paralleli tra loro e collegati in modi diversi. Il nome deriva dalla lingua tamil e significa "fascio di tronchi". Questo design offre un'elevata stabilità sull'acqua e spesso consente velocità più elevate rispetto alle imbarcazioni monoscafo convenzionali. I catamarani sono costruiti in diverse dimensioni e per diversi scopi, ad esempio come piccoli catamarani da spiaggia, grandi e confortevoli catamarani da crociera o veloci catamarani sportivi. Sono particolarmente apprezzati per la loro velocità e stabilità, ma anche per il loro comfort.

Catamarani: più di due semplici scafi

Il catamarano è un particolare tipo di imbarcazione caratterizzata da due scafi disposti parallelamente l'uno all'altro. Questa caratteristica distintiva conferisce al catamarano una serie di vantaggi rispetto alle tradizionali imbarcazioni monoscafo. In primo luogo, la costruzione a due scafi offre una maggiore stabilità. Quando navigano, i catamarani hanno un'inclinazione (sbandamento) significativamente minore rispetto agli yacht monoscafo e sono anche meno inclini al rollio nelle onde. Grazie a queste caratteristiche di navigazione molto più morbide, il rischio di soffrire il mal di mare è generalmente più basso sui catamarani che sui monoscafi.

I catamarani sono spesso più efficienti delle barche tradizionali. Grazie alla minore resistenza all'acqua, richiedono meno energia per muoversi nell'acqua. Questo può portare a una riduzione dei costi del carburante per i catamarani a motore.

Diversi tipi di catamarani

I catamarani si differenziano per dimensioni e destinazione d'uso. Si distingue, tra l'altro, tra

  • Catamarani da crociera
  • Catamarani da regata

Il catamarano da crociera: quando il centro della vita è sull'acqua

Sia i catamarani a vela da crociera che quelli a motore sono progettati in modo che l'equipaggio possa vivere a bordo. Di solito le cuccette e le celle umide per l'equipaggio si trovano nello scafo. A seconda delle dimensioni e del tipo di barca, le cabine sono molto spaziose. In molti casi sono più ampie e confortevoli di quelle dei catamarani. barca a vela classica . La piattaforma più ampia che collega i due scafi offre più spazio per i passeggeri o le attrezzature.

La sovrastruttura tra i due scafi ospita di solito la postazione di pilotaggio e il Angolo di navigazione . C'è anche un salone luminoso e una cucina, la dispensa.

Un altro vantaggio dei catamarani da crociera è il loro minore pescaggio rispetto ai monoscafi. Non hanno tavole centrali o chiglie, se non addirittura chiglie piatte. Possono quindi navigare anche in acque meno profonde o entrare in baie poco profonde.

Catamarani da regata: una vela diversa dal solito

Catamarani da regata sono caratterizzati soprattutto da velocità elevate. Tuttavia, è necessario distinguere tra i piccoli catamarani da spiaggia o sportivi per acque riparate e i catamarani oceanici.

Catamarani da spiaggia e sportivi

I primi sono noti anche come beach cats e sono progettati appositamente per l'uso in prossimità della costa e in acque poco profonde. Si caratterizzano per la loro leggerezza, che li rende facili da trasportare e permette di varare e sbarcare direttamente dalla spiaggia. La loro costruzione è generalmente semplice, senza cabine o altre attrezzature pesanti, il che contribuisce anche al loro peso ridotto.

Grazie alla loro leggerezza, i catamarani da spiaggia possono raggiungere velocità molto elevate. Spesso sono dotati di tavole centrali per evitare la deriva, una per ogni scafo. Queste possono essere sollevate. Anche le pale del timone possono essere ripiegate, consentendo a questi catamarani di navigare direttamente sulla spiaggia.

Nonostante la loro leggerezza e velocità, i catamarani da spiaggia offrono una buona stabilità e sono meno inclini a ribaltarsi rispetto alle piccole derive, ad esempio. Per questo motivo, per alcuni è più facile imparare a navigare su un catamarano che su un monoscafo. Tuttavia, l'importante sensazione di inclinazione della barca è meno trasmessa su un catamarano che su un gommone.

Alcuni modelli noti di catamarani da spiaggia sono l'Hobie Cat 16 e il Nacra 17. Queste barche sono popolari per la vela da diporto e per le regate.

Catamarani oceanici

Si caratterizzano soprattutto per l'alta velocità. Sono quasi completamente privi di comfort, il che li rende estremamente leggeri. Questi catamarani sono inoltre privi di chiglia, il che li rende ancora più leggeri dei monoscafi. Tuttavia, come tutti i catamarani, possono anche capovolgersi. In questo caso, i catamarani oceanici, a differenza di quelli da spiaggia, non possono essere raddrizzati senza un aiuto esterno.

Trimarani - uno scafo in più per una maggiore velocità

Come il catamarano, il trimarano è un multiscafo. Le alte velocità sono il suo marchio di fabbrica. A differenza del catamarano, il trimarano ha tre scafi. I tre scafi sono disposti parallelamente l'uno all'altro. Lo scafo centrale è quasi sempre più grande e più largo dei due scafi esterni, detti anche galleggianti. In linea di principio, un trimarano è qualcosa di simile a uno yacht molto stretto che poggia sui galleggianti per evitare di ribaltarsi.

Occorre inoltre distinguere tra trimarani da crociera e trimarani ad alte prestazioni. Nei trimarani da crociera, lo scafo è allungato e ospita le cabine e il pozzetto. Nel complesso, tuttavia, questo scafo centrale offre un comfort significativamente inferiore rispetto a uno yacht monoscafo di dimensioni comparabili, a causa della sua larghezza ridotta.

I trimarani ad alte prestazioni, invece, rinunciano completamente al comfort. Raggiungono le loro elevate velocità grazie al favorevole rapporto tra superficie velica e resistenza dello scafo.

Dettagli sul catamarano

La maggior parte dei catamarani è dotata di vele che sono comuni anche ai monoscafi, Randa e genoa. La randa è spesso completamente steccata e ha una superficie velica molto ampia.

I catamarani hanno un doppio timone, cioè un timone a poppa di ogni scafo. Nei catamarani da spiaggia, i due timoni a barra sulle teste del timone sono collegati tra loro tramite un tirante. Il lungo braccio del timone è quindi collegato al centro del tirante. Sui catamarani da crociera più grandi, i timoni sono collegati l'uno all'altro tramite cavi che vengono condotti al volante. In questo modo è possibile azionare entrambi i timoni contemporaneamente.

I catamarani da spiaggia sono spesso dotati di un trapezio o addirittura di due trapezi. Il trapezio è una fune metallica su ciascun lato che viene attaccata alla cima dell'albero. Un membro dell'equipaggio può quindi utilizzare un'imbracatura con un gancio per attaccarsi al filo e stare con i piedi all'esterno dello scafo. In questo modo il peso dell'equipaggio viene spostato verso l'esterno e si contrasta lo sbandamento.

Catamarani: la stabilità è importante

La stabilità di un catamarano si basa sulla sua larghezza. A differenza dei monoscafi, in cui la forza sbandante delle vele è contrastata dalla chiglia come contrappeso, i catamarani utilizzano un principio diverso.

A causa della grande distanza trasversale tra il rispettivo scafo vuoto e le vele, lo scafo vuoto genera un elevato momento raddrizzante con una leva molto efficace. Inoltre, lo scafo sopravvento agisce come una sorta di contrappeso. In parole povere, la galleggiabilità dello scafo vuoto agisce verso l'alto e il peso dello scafo sopravvento verso il basso. Entrambe le forze forniscono la necessaria contropressione alla pressione delle vele.

Quanto maggiore è la distanza tra i due scafi, tanto più efficace è il principio. I moderni catamarani da regata sono quindi larghi quasi quanto la loro lunghezza. Per i catamarani da crociera, invece, lo spazio in porto e il design sono fattori limitanti.

Anche per questo motivo i catamarani da crociera amano ancorare nelle baie.

Materiali moderni per barche moderne

A seconda della destinazione d'uso, nella costruzione dei catamarani vengono utilizzati materiali diversi. I catamarani da crociera prodotti su larga scala sono realizzati in vetroresina, così come gli yacht monoscafo. Ciò è dovuto a ragioni di costo. Il PRFV è il materiale più adatto per le proprietà desiderate.

Più il concetto diventa sportivo, che si tratti di un catamarano da spiaggia o di un grande catamarano sportivo, più alta è la qualità dei materiali utilizzati, come la fibra di carbonio o l'aramide. L'obiettivo è mantenere il peso il più basso possibile, poiché questi catamarani si concentrano sulle prestazioni di navigazione, mentre i catamarani da crociera sono più attenti allo spazio e al comfort.

L'equipaggiamento dei catamarani da crociera

L'equipaggiamento dei catamarani da crociera è nettamente diverso da quello dei catamarani convenzionali. Yachts . Grazie alla grande quantità di spazio disponibile, c'è più spazio per le installazioni rispetto a un monoscafo. Ad esempio, i serbatoi per l'acqua dolce e il carburante sono solitamente molto più grandi rispetto a quelli di monoscafi analoghi. Con diverse centinaia di litri di acqua dolce, l'equipaggio può rimanere autosufficiente più a lungo, mentre le grandi riserve di carburante consentono un ampio raggio d'azione a motore.

Anche gli interni dei catamarani da crociera sono diversi da quelli dei moderni yacht. Le cabine sono situate nei rispettivi scafi e sono quindi molto distanti l'una dall'altra, consentendo una maggiore privacy rispetto a un monoscafo. Le cuccette sono situate nelle cabine. Inoltre, ogni cabina ha spesso il proprio bagno con wc e doccia. In questo modo ogni cabina diventa un piccolo appartamento.

Il salone e la cucina, solitamente situati sulla piattaforma tra gli scafi, sono più spaziosi rispetto ai monoscafi. A seconda delle dimensioni e del prezzo, gli altri Opzioni di equipaggiamento . Anche i sistemi di aria condizionata e riscaldamento sono standard sui catamarani da crociera in molti luoghi.

La migliore area di navigazione per il catamarano

Anche in questo caso, occorre distinguere tra un catamarano sportivo da spiaggia e un catamarano da crociera. I catamarani sportivi possono essere navigati in quasi tutte le zone, sia nei laghi interni che sulla costa. Non sono pensati per il mare aperto, anche se alcuni marinai molto audaci hanno solcato gli oceani con questi catamarani.

I catamarani da crociera sono utilizzati principalmente nel Mediterraneo e nelle acque tropicali. Si caratterizzano per la loro grande autosufficienza. I catamarani da crociera sono meno adatti al Mare del Nord o al Mar Baltico. Tuttavia, ciò non ha a che fare con le loro caratteristiche di navigazione, ma con le condizioni a terra. Di solito mancano ormeggi adeguati nei porti.

I costi sono superiori a quelli di un monoscafo.

Due scafi, una sovrastruttura speciale e il fatto che i catamarani offrano più spazio fanno sì che queste navi speciali abbiano costi di acquisto più elevati, ma anche costi di manutenzione più alti rispetto a una barca a vela classica. Il fattore principale dei costi di acquisto è l'utilizzo di più materiale a causa del maggiore spazio chiuso. Inoltre, sono necessarie più ore di manodopera e l'attrezzatura è solitamente più costosa rispetto a quella di uno yacht monoscafo.

I costi di ormeggio sono solitamente più elevati per un catamarano rispetto a uno yacht monoscafo, poiché richiede più spazio in marina a causa del suo ampio baglio. Tuttavia, il maggior comfort e la maggiore autosufficienza di un catamarano consentono di trascorrere più tempo all'ancora. Oltre al basso pescaggio, che offre più possibilità di ancoraggio, le tasse di ormeggio possono essere moderate se si evitano spesso i porti turistici.

Più un catamarano è grande, più le opzioni di equipaggiamento diventano varie. Le fasce di prezzo aumentano quindi con l'aumentare delle dimensioni.

Cantieri leader nella costruzione di catamarani da crociera

Sono molti i cantieri navali rinomati specializzati nella costruzione di catamarani. Ecco cinque dei principali produttori:

  • Lagoon: parte del gruppo Beneteau, Lagoon è un produttore francese noto per la sua ampia gamma di catamarani.
  • Fountaine Pajot: anch'essa con sede in Francia e con un'ampia gamma di prodotti.
  • Gruppo Catana: con i marchi Bali Catamarans e Catana Catamarans vengono costruiti catamarani per diverse esigenze.
  • Catamarani Leopard: catamarani Leopard, prodotti dal cantiere sudafricano Robertson and Caine.
  • Sunreef Yachts: questo cantiere polacco è noto per i suoi catamarani di lusso personalizzati.

Acquistare un catamarano nuovo o usato?

Quando si acquista un catamarano, è importante valutare se è il caso di fare un nuovo acquisto o una sostituzione. catamarano usato viene acquistato. Le dimensioni, le condizioni e le attrezzature sono criteri importanti.

Se acquistate un prodotto di seconda mano, vale sempre la pena di farsi affiancare da uno specialista per ispezionare e valutare l'equipaggiamento tecnico e le condizioni generali. Se acquistate da un rivenditore specializzato, potete essere certi che è vincolato da una garanzia. La probabilità di fare un acquisto sbagliato è minore rispetto alle offerte dei venditori privati.

Noleggio di un catamarano - questi requisiti devono essere soddisfatti

Come per gli yacht a motore, le case galleggianti e le barche a vela, è possibile noleggiare un catamarano. E in tutto il mondo.

A Patente nautica è necessario per i catamarani da crociera se il catamarano deve essere guidato da uno skipper. In caso contrario, è possibile prenotare uno skipper presso molti fornitori.

Anche i piccoli catamarani da spiaggia possono essere noleggiati quasi ovunque sulla costa e di solito non richiedono una licenza. Tuttavia, molte società di noleggio richiedono un certificato di competenza, come la patente nautica per catamarani DSV. Tuttavia, di solito è possibile ottenere una licenza da questi fornitori completando un corso di vela.

Molti fornitori di pacchetti vacanza offrono anche catamarani da spiaggia come parte di una vacanza di club. Spesso è possibile ottenere una licenza.

I costi del noleggio di un catamarano

La vela è una passione costosa. Questo vale anche per il noleggio. Il costo di un catamarano da crociera varia a seconda delle dimensioni, dell'equipaggiamento e della lunghezza. Anche la stagione gioca un ruolo decisivo. Per un catamarano nel settore del charter è possibile spendere tra i 1.500 e gli 8.000 euro a settimana, ma anche molto di più. A ciò si aggiungono il deposito, le spese di ormeggio, il catering, il carburante, la pulizia e molto altro. I costi sono particolarmente elevati in alta stagione.

Tuttavia, poiché un catamarano da crociera offre molto spazio e comfort, di solito può essere navigato con più equipaggio rispetto a un monoscafo analogo. Ciò significa che i costi di noleggio sono distribuiti su più persone.

Quali sono le aree in cui vale la pena noleggiare un catamarano?

Di particolare interesse in Europa sono i paesi Croazia , Grecia , Francia , Italia e Spagna . Da una prospettiva globale, il Caraibi una zona molto frequentata dai catamarani.

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  • Tipologia Barca a vela

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    Trova 143 trimarani in vendita vicino a te, con prezzi delle barche, foto e molto altro. ... Barche-a-vela-catamarani-da-spiaggia. Catamarani da spiaggia. Barche-a-vela-catamarani-e-trimarani. ... la disposizione è specificamente composta da uno scafo principale con due scafi più piccoli che sono collegati da travi laterali. Alcuni trimarani ...

  8. Parti di una barca a vela: scafo, chiglia, timone, alberatura

    Le barche a vela si muovono sfruttando l'azione del vento, grazie a vele, alberatura, scafo, chiglia e timone, che formano il sistema di 'trasformazione' dell'energia del vento in spinta motrice. Ci sono barche a vela di tutte le dimensioni: dalle piccole derive di appena 2,40 metri fino ai grandi superyacht come il Sailing Yacht A, di ...

  9. Come costruire una barca da pesca

    Per quanto riguarda lo scafo: è consigliabile usarne uno già predisposto, in modo da incastrarvi direttamente la panca mediana tagliata a misura e le paratie, su cui andrà spennellata della resina.

  10. Catamarano vs Monoscafo, qual è la scelta migliore per te?

    Se la spesa per il nuovo è troppo elevata è sempre possibile identificare un catamarano usato che, con un po' di fai da te e il supporto di cantieri esperti potrà ritrovare l'originario lustro. C'è comunque da tenere presente un aspetto: la svalutazione nel tempo è inferiore rispetto a quella di un'imbarcazione monocarena.

  11. Catamarani e trimarani in vendita

    Trova 1213 catamarani e trimarani in vendita vicino a te, con prezzi delle barche, foto e molto altro. ... tipicamente un catamarano o un trimarano, che ha più di uno scafo. Queste navi sono classificate in base alla disposizione dello scafo, il numero di scafi, e anche la forma e le dimensioni della nave. ... Barche-a-vela-catamarani-da ...

  12. Costruzione trimarano

    il tuo mmmmmmmm mi fa pensare.... non so se per l'impresa del fai da te o se per l'idea della epox ... x Andrea: Se poi sei interessato c'é un catamarano di 10m finito agli scafi, costruito a regola d'arte, Progetto Arch.Gabriele D'Alì. Manca di armo ed interni. Richiesta 65k€ Ciao,

  13. Come costruire una barca radiocomandata

    3/8. Nella realizzazione di una barca radiocomandata, è importante definire preliminarmente le dimensioni della vostra nuova imbarcazione. Infatti in relazione alle dimensioni dello scafo ...

  14. Catamarani (a motore) in vendita

    YachtFocus conta oggigiorno su 221 Catamarani (a motore) in vendita, comprese 82 new vessels e 139 used boats pubblicate da venditori privati, broker professionali e concessionari, principalmente in Olanda. Alcune di queste Catamarani (a motore) sono particolarmente nuove, dal 2025, mentre altre sono più antiche, come quelle del 1982.

  15. Barche in vendita

    Trova 26709 barche in vendita vicino a te, con prezzi delle barche, foto e molto altro. Individua i distribuitori e trova la tua barca in YachtFocus. ... Barche-a-vela-catamarani-da-spiaggia. Catamarani da spiaggia. Barche-a-vela-catamarani-e-trimarani. ... Materiale dello scafo. hull-steel. Acciaio. hull-aluminum. Alluminio. hull-other. Altro ...

  16. Monoscafo o catamarano? Qual'è la barca giusta per te?

    Costi: per un charter i costi di un catamarano sono ben maggiori rispetto ad un monoscafo.. Ormeggio: gestire due scafi rispetto ad uno ha una complessità maggiore, in particolare nello stretto, ma questo non è sempre vero.. Molti skipper alle prime armi infatti trovano il catamarano più facile e tranquillo da pilotare per diverse ragioni. La plancia di comando si trova sui catamarani in ...

  17. Usate catamarani (a vela) in vendita

    Boats Group non garantisce l'accuratezza dei tassi di conversione e i tassi possono differire da quelli forniti dagli istituti finanziari al momento della transazione. Trova 1405 usate catamarani (a vela) in vendita vicino a te, con prezzi delle barche, foto e molto altro. Individua i distribuitori e trova la tua barca in YachtWorld.

  18. Noleggio Catamarano con Skipper

    La versione a disposizione per il noleggio ospita comodamente 8 persone in 4 cabine matrimoniali ampie e lussuose dotate di 4 bagni annessi. La cura nei dettagli e la precisa organizzazione delle differenti aree del catamarano lo rendono un'imbarcazione degna dei grandi Yacht di lusso. Metri 12.67 N° Max Persone 10 a Partire da € 4.200,00.

  19. Catamarani: tutto sulle barche a vela a doppio scafo

    Un catamarano è un'imbarcazione con due scafi paralleli tra loro e collegati in modi diversi. Il nome deriva dalla lingua tamil e significa "fascio di tronchi". Questo design offre un'elevata stabilità sull'acqua e spesso consente velocità più elevate rispetto alle imbarcazioni monoscafo ...

  20. come costruire un kayak in casa (parte 1

    VAI ALL APAGINA https://prochima.it/resina-epossidica-e-227-ab/Kayak Fishing fai da te Prochimahttps://prochima.it/COME CREARE ESCHE IN SILICONE

  21. Scafi catamarano vela

    Scafi catamarano vela in vendita: scopri subito migliaia di annunci di privati e aziende e trova quello che cerchi su Subito.it ... Catamarano da crociera sportivo 6,20. Mantova (MN) 19 feb alle 11:48. ... Giardino e Fai da te. Abbigliamento e Accessori. Tutto per i bambini. sports e hobby. Animali. Accessori per animali. Musica e Film. Libri e ...

  22. Barca scafo- Nautica e barche usate Subito.it

    Manó Marine 22,52 fuoribordoCabin 2003 solo scafo. Roma (RM) Oggi alle 08:22. ... Giardino e Fai da te. Abbigliamento e Accessori. Tutto per i bambini. sports e hobby. Animali. Accessori per animali. Musica e Film. Libri e Riviste. Strumenti Musicali. Sports. Biciclette. Collezionismo. Subito. Assistenza;

  23. Catamarano smontabile

    Catamarano artigianale completamente smontabile ( sta tutto sopra e dentro l'auto ).Randa,fiocco,rollafiocco,deriva mobile,doppio timone,albero in due pezzi,2 grossi gavoni negli scafi,sostegno per motore . Struttura in vetroresina e alluminio. Lunghezza cm.420 , larghezza cm.220 , albero cm.600 , peso kg.70 (completo); un singolo scafo pesa kg ...